ORIGINI DEL BUDDHISMO ZEN OCCIDENTALE

Lo Zen è stato quella particolare forma di buddhismo che dall’India si trasmise in Cina dove venne elaborato e sviluppato, e che attraversando la Corea si diffuse poi in Giappone.

Oggi lo Zen è quella particolare forma del buddhismo che dal Giappone del XIII secolo ha raggiunto il continente americano e gran parte dell’Europa. Questa particolare interpretazione del buddhismo che determinò il corso della storia politica e sociale del Giappone, subì una lunga serie di evoluzioni e involuzioni nei sette secoli trascorsi durante l’epoca della società feudale, in una cornice di guerre sanguinarie, scontri armati e conquiste di territori. In questo periodo tormentato lo Zen rappresentò tutto ciò che di più armonioso potesse esistere tenendo il più lontano possibile la paura della morte.

Verso la fine del XVI secolo, dopo il tentativo di cristianizzazione da parte dei gesuiti, i pochi occidentali rimasti sull’arcipelago vennero espulsi tranne i protestanti olandesi che senza secondi fini, si limitavano ai soli scambi commerciali. L’esodo forzoso dei cristiani era dovuto soprattutto agli interessi colonialistici dell’Europa, ma anche al fatto che i giapponesi non potevano accettare le superstizioni di una religione i cui insegnamenti si concentrano su una visione della realtà che accresce i pensieri, i dolori e le emozioni, spingendo i fedeli alla necessità di un “Creatore dell’Universo” per controllare l’angoscia. Dopo tanto spargimento di sangue dunque, iniziò una campagna di unificazione nazionale che segnò la fine del medioevo giapponese, vietando l’uso delle armi e tutte le forme di ribellione che avrebbero potuto destabilizzare il Paese.

Con lo Shōgunato Tokugawa iniziò così un lungo periodo di pace interna che creò le condizioni per una stabilità politica, ma anche un pesante isolamento dal resto del mondo che sarà forzosamente interrotto nel 1867 dalla presenza in mare della flotta navale americana del Commodoro Perry che ottenne con la forza l’apertura di alcuni porti commerciali. Nonostante l’agitazione interna di chi avrebbe voluto lo scontro armato, era chiaro che l’esercito giapponese non sarebbe stato in grado di sostenere un simile conflitto.

La geografia mondiale stava per cambiare, la grande politica internazionale mise definitivamente in discussione ciò che rimaneva di quel tardo medioevo giapponese. Le pressioni esterne provocarono così la crisi definitiva del quindicesimo Shōgunato restaurando l’antico potere imperiale dei Meiji che nel 1868 stabilirà il nuovo assetto politico e amministrativo con capitale a Edo, che cambierà nome in Tokyo. Si costituirà un Parlamento Nazionale che abolirà definitivamente i diritti feudali. Gli ultimi samurai, i figli e i nipoti di quelli che avevano tentato una resistenza, entrati nel nuovo mondo burocratizzato, si sparpagliarono in varie classi sociali. Si dice che alcuni di questi, mantenendo le tattiche e le strategie del Budō, l’antica arte della guerra, hanno creato l’impero economico del Giappone moderno.

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