La pratica meditativa, o pratica di consapevolezza, esprime sempre una conquista personale di chi ha superato gli automatismi e ha acquisito un punto di vista più ampio ed è capace di orientarsi penetrando il senso delle esperienze che altrimenti resterebbero al di sotto della soglia della coscienza. Si potrebbe anche dire più sinteticamente che senza consapevolezza non c’è esperienza.
Quando limitiamo la consapevolezza è come se guardassimo il mondo dal buco di una serratura vedendone solo qualche frammento passeggero senza averne una visione d’insieme, limitando così l’intelligenza e la creatività, rendendo l’esperienza quotidiana ripetitiva, fine a sé stessa, senza futuro, senza continuità, frammentaria, confusa e noiosa.
Nella vita quotidiana e anche professionale, si è continuamente distratti e le percezioni sono inquinate dai condizionamenti. Con la meditazione è possibile renderle chiare, purificando i nostri atteggiamenti eliminando la fonte delle distrazioni e riuscendo a controllare al meglio i nostri sensi in virtù dell’attenzione-consapevolezza che gli rivolgiamo.
Nella pratica meditativa, la calma e la tranquillità non si conquistano una volta per tutte; occorre praticare questi valori attraverso un addestramento che li interiorizzi al punto da manifestarli anche nel bel mezzo della confusione. La meditazione può fornirci gli strumenti per ritornare sempre nel ‘luogo’ silenzioso della mente, all’intelligenza di base dell’organismo anteriore ad ogni azione e ad ogni intervento. In quel ‘luogo’ possiamo scorgere la fonte della creatività e dell’energia.
Con la meditazione l’immobilità del corpo rende la mente attenta ad ogni segnale interno ed esterno in quanto si produce uno schema psicosomatico appropriato che aderisce a un programma cerebrale in uso risvegliando le percezioni e i segnali dell’ambiente come un feedback positivo che influenza la relazione col mondo adattandosi di volta in volta al contesto e alle contingenze che verranno non solo percepite ma conosciute.
OPERATORE: Raffaele Santilli
Psicologo, educatore pedagogista e coordinatore educativo, è stato per anni membro dell’Associazione Zen Internazionale (A.Z.I.) di Parigi fondata dal suo primo maestro, Taisen Deshimaru (1915-1982), per poi continuare la pratica anche con altri maestri e insegnanti di diverse scuole e tradizioni.
Fondatore della Karuna associazione Zen e dello Jungmandala, negli ultimi trent’anni s’è reso interprete del dialogo Oriente-Occidente pubblicando diversi libri a tema e articoli su riviste specializzate.